Nota sui risultati preliminari di un test di tenuta dell�incollaggio degli spaziatori per rivelatori RPC
Universit� di Pavia,
Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica;
INFN sezione di
Pavia
Abbiamo
ideato e realizzato un sistema per misurare la forza necessaria per scollare un
distanziatore dalla bachelite.
Il
metodo ideato utilizza distanziatori incollati su entrambe le facce�
come mostrato in Fig.1
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�� Fig 1.�
Campione pronto per il test.
I
campioni hanno dimensioni di 4 cm x 4 cm e la loro preparazione avviene secondo
le seguenti fasi:
1)
utilizzo di una dima di cartone per il posizionamento degli spaziatori (Fig.
2)
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Fig.
2 Dima e posizionamento degli spaziatori
2)
posizionamento degli spaziatori dopo la pulitura con alcool
etilico
3)
deposito della colla sullo spaziatore. Abbiamo usato la colla DP460 della 3M con
l�apposito miscelatore e distributore (Fig. 3)
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Fig.
3 A sinistra, miscelatore e distributore della 3M per la colla in uso; a destra,
deposizione della colla sugli spaziatori
4)
incollaggio del primo campione di bachelite (pulito con alcool etilico) sul
distanziatore (Fig. 4)
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Fig.
4. Incollaggio della bachelite sulla faccia superiore del distanziatore. La
pressione sui campioni viene esercitata da una barra di
acciaio.
5)
Dopo 6-8 ore dal primo incollaggio i campioni vengono girati e si esegue il
secondo incollaggio sulla faccia libera del distanziatore. I campioni vengono di
nuovo pressati con lo stesso metodo.
I
dati che seguiranno si riferiscono a campioni testati dopo 48 h dal momento
dell�incollaggio.
Il
distacco dello spaziatore viene forzato da due tubi posizionati fra le due
lastrine di bachelite e gonfiati ad una certa pressione (Fig. 5). Dopo aver
raggiunto il valore di pressione opportuno per la fase della misura in corso,
si attendono circa 30 secondi prima di variare nuovamente la pressione per una
nuova fase di misura. Calibrando il sistema in maniera opportuna � possibile
risalire alla forza che stacca il distanziatore.
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Fig.
5 Provino pronto per il test: i due tubi vengono gonfiati ad una certa pressione
(max 60 psi) fino allo scollaggio dello spaziatore.
La misura diretta al momento del distacco del provino contenente lo spaziatore � una misura della pressione esercitata dall�aria all�interno dei due tubi posizionati tra le due lastrine di bachelite. Per risalire al valore della forza che � stato necessario applicare per ottenere il distacco � stata fatta una prova di calibrazione. Nel corso di questa prova i due tubi sono stati compressi tra due lastrine di bachelite libere di muoversi (non vincolate dalla presenza di uno spaziatore incollato tra loro) di dimensioni uguali a quelle usate per la costruzione dei provini. Mantenendo l�aria nei tubi ad una pressione p si osserva, per mezzo della lettura di un comparatore centesimale, una variazione della separazione relativa delle due lastrine di bachelite. Quindi, per riportare le due lastrine ad una distanza di separazione uguale a quella di partenza si applica un peso m� che va a comprimere la lastra superiore su quella inferiore (Fig. 6).
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Fig.
6 Comparatore in posizione per misurare la distanza relativa tra due lastrine di
bachelite che sono compresse da un peso e sollevate dai due tubicini che vengono
gonfiati.
I
valori delle coppie (p;m) ottenuti nel corso di diverse misure sono
riportati in Fig. 7.� Il fattore di
calibrazione � stato quindi ottenuto attraverso una interpolazione lineare
della pressione (in Psi) in funzione del peso (in kg)
Fig.
7 Peso applicato vs pressione nei tubetti. Il fattore di conversione risulta
circa uguale a 0.5.
Il
sistema risulta essere lineare entro un range di forza ragionevole per le prove
che si intendono condurre.
Inizialmente
sono state eseguite alcune prove per capire la diversit� tra la bachelite CMS
vecchio stile (cio� pigmentata gialla da entrambi i lati) e la bachelite attuale
(Fig.8).� I campioni costruiti con la
vecchia bachelite sembrano rompersi per valori superiori di forza. Abbiamo cos�
provato a �incrociare� i due tipi di bachelite usando un campione in cui una
faccia � costituita dalla bachelite pigmentata (CMS vecchio tipo) mentre l�altra
faccia dalla bachelite che si vuole testare (CMS nuovo tipo oppure ARGO). Nella
Fig. 8 sono riportate le fotografie di alcuni esempi di distacchi in campioni
con tipi di bachelite �incrociate�. Occorre osservare come talvolta capiti che
si stacchi la parte a contatto con la bachelite vecchia, pur essendo risultata
quest�ultima la pi� resistente al distacco.
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Fig.
8 Primi test di scollatura con bachelite CMS vecchio e nuovo
tipo.
La
fig.9 mostra la distribuzione del carico di distacco per la nuova bachelite di
CMS corrispondente ad un campione di 25 provini. La media e la deviazione
standard sono rispettivamente 20.4 kg e 4.9 kg.�
E� inoltre importante sottolineare come il test condotto su questi 25
provini non abbia evidenziato casi di distacco dello spaziatore per valori della
forza applicata prossimi a zero, neppure nel caso del nuovo tipo di bachelite (6
kg � il valore minimo registrato).
Fig
9 Distribuzione del peso di distacco per la bachelite nuova di CMS (l�istogramma
va inteso considerando che il contenuto di ogni bin viene incrementato per
valori di distacco minori del valore assegnato al bin stesso e maggiori del
valore assegnato al bin precedente).
In seguito al risultato ottenuto in queste prove, ci � parso naturale eseguire analoghi test anche sulla bachelite di Argo di cui avevamo a disposizione numerosi campioni per la misura della rugosit�. In particolare i campioni erano costituiti da strisce di prova utilizzate alla GT per test equivalenti. Inoltre in corrispondenza della posizione precedentemente occupata dallo spaziatore erano indicati i valori della forza di distacco misurati alla GT.
Abbiamo
ulteriormente tagliato le strisce di Argo attorno alla zona dello spaziatore
incollato e testato, fino al distacco, alla GT. Quindi, la zona pi� vicina
possibile a quella di incollaggio del vecchio spaziatore � stata preparata
pulendola con alcool etilico per il nuovo incollaggio.
Abbiamo
cos� costruito campioni ibridi di dimensioni 4 cm x 4 cm in cui una faccia era
costituita da bachelite di Argo mentre l�altra faccia dalla bachelite CMS
vecchio tipo (quella pigmentata gialla). Per la superficie di incollaggio dal
lato della bachelite di Argo abbiamo misurato la rugosit�.
Il
risultato del test di distacco ha evidenziato come 8 campioni su 55 non si siano
aperti nemmeno al valore massimo di 30 kg (tale valore � imposto dalla
robustezza dei tubi usati durante il test). Inoltre in 11 casi su 55 il
campione si � distaccato dal lato della bachelite CMS vecchia. In ogni caso non
abbiamo mai misurato per la forza di distacco valori inferiori a 12
kg.
La
Fig. 10 (a sinistra) mostra la distribuzione dei valori delle 55 misure. Il
valor medio e la deviazione standard di queste 55 misure risultano essere,
rispettivamente,� di 24.2 kg e
5.5 kg.
Per
confronto nella stessa figura (a destra) � riportata la distribuzione delle
precedenti misure condotte alla GT sugli stessi campioni. In questo secondo caso
la media e la deviazione standard sono rispettivamente di 10.5 kg e
8.5 kg
Fig
10. Distribuzioni della forza di scollaggio per i campioni di Argo. Nuove e
vecchie misure.
�(gli istogramma vanno inteso considerando che
il contenuto di ogni bin viene incrementato per valori di distacco minori del
valore assegnato al bin stesso e maggiori del valore assegnato al bin
precedente)
I
due grafici sembrano essere in evidente contrasto. Occorre quindi domandarsi
quali possano essere i fattori in grado di influenzare la tenuta
dell�incollaggio dello spaziatore. Alcuni di questi fattori, a nostro avviso,
possono essere:
Abbiamo
quindi provato ad eseguire qualche prova variando le richieste sulla pulitura
delle superfici di incollaggio, il tipo di solvente utilizzato e la quantit� di
colla depositata. Purtroppo per ognuna di queste situazioni non abbiamo potuto
eseguire pi� di 5 prove (per esaurimento del numero di spaziatori
disponibili).
I
risultati sono stati i seguenti:
a)
Su
5 campioni non puliti (e quantit� di colla �normale�, cio� analoga ai precedenti
55 campioni) la media
del distacco � stata 17.8 kg con una deviazione standard di 1.5
Uno di essi si � scollato dalla parte della bachelite vecchia e quindi il valore
di distacco dalla bachelite sotto test risulta maggiore di 18.8 kg (il massimo
valore ottenuto al distacco).
Per confronto i valori della media e della
deviazione standard della forza di distacco ottenuti sugli stessi campioni alla
GT sono rispettivamente 16.9 kg e 6.7 kg.
b)
Su
5 campioni puliti con acetone (quantit� di colla �normale�) la media del distacco � stata 24.5
kg con una deviazione standard di 4.0 kg.�
Uno di essi si � scollato dalla parte della bachelite vecchia ed un
provino non si � rotto nemmeno al raggiungimento del valore massimo di 30 kg
stabilito per il test. Gli stessi campioni trattati alla GT avevano fornito
rispettivamente i valori 10.3 kg e 8.1 kg.
c)
Su
5 campioni con una quantit� di colla �inferiore� allo standard ( e puliti con
alcool etilico)
il valore medio del distacco e la deviazione
standard sono stati 24.0 kg e 2.6�
kg rispettivamente. I valori sugli stessi campioni trattati alla GT
hanno fornito i valori di 9.8 kg e 11.8 kg (media e deviazione
standard)
Naturalmente,
lo ripetiamo, la statistica in questi ultimi casi � troppo bassa. Possiamo
tuttavia confrontare i numeri con le medie ottenute nei campioni a pi� elevata
statistica e con le medie sugli stessi campioni il cui distacco � stato provato
alla GT:
Ci proponiamo, ovviamente, di aumentare la statistica in particolare per quanto concerne queste ultime prove.
Tuttavia
si possono trarre alcuni indizi che possono giustificare la necessit� di
ulteriori test.
1)
la
media trovata per i campioni non puliti � molto pi� vicina a quella dei campioni
della GT piuttosto che non alla media dei campioni dell�attuale test nonostante
la quantit�� della colla sia diversa e
sia diverso il peso all�incollaggio. Questo indizio pu� suggerire da un lato
che la pulizia del campione � un fattore importante�
e dall�altro che la quantit� di colla ed il peso all�incollaggio usati
alla GT e a Pavia forniscono, indicativamente, lo stesso risultato se non si
puliscono le superfici.
2)
I
valori trovati per la bachelite di CMS e di ARGO, abbastanza simili, ci inducono
a pensare che, in fondo, il tipo di bachelite usata � simile.�